“Quarantena” di Marius Creati
– Quarantena! –
Quarantena!
Sovente i tuoi vaghi silenzi prolungati
in siffatta quiete imperturbabile
hanno sapore di lieve condanna a morte
laddove lo stesso silenzio
inarrendevole
domina la quiescenza…
e la riluttanza di essere ancora vivi dentro
mentre difatti là fuori si muore
nel medesimo oblio quiescente del giorno e della notte
laggiù, nelle languide strade dell’imprudenza
scrutate dall’alto di lucernari spenti
per vanagloria o mera necessità
quando il buonsenso reclina vite umane
sotto forma di icastico sacrificio
in cambio di veti e consensi
in riserbo estremo
di una sorte contaminata da eventi inconsueti
memoria o ricordo immemore
di avvenimenti trascorsi da un’eternità,
quasi quasi sconosciuta.
Il silenzio uccide
a piccoli passi, a lunga distanza
furente come il vento che appare
e rapido scompare all’improvviso
entro ciascun alcova ove
ogni singolo cristiano tremolante
traccia il suo covo sparuto per sopravvivere…
Quarantena!
Sovente il tuo silenzio attardato
da un dì all’altro procrastinato
ad oltranza,
senza apparente via d’uscita
diventa rèquie avvilente
che soffoca gli animi più adiposi
mentre silenziosamente uccidi
poco alla volta
la piena speranza di un ritorno alla norma,
celebrante in obito funzioni angustiate
traccianti un solco indelebile nell’obituario di patria
lascito estremo di un trapasso funesto
profondamente esecrato nel capestro dell’esistenza
e nel frattempo reclama a stento
un diritto di vita il tuo requirente
seppur avvilente
dietro implorazioni e suppliche di commiato
prece in permuta di miracolo esaudito
affinché la speme di un ritorno alla luce
diventi promessa memore di vita nuova.
Il silenzio uccide
indelebile
alle prime luci dell’aurora,
ineluttabile
negli ultimi rintocchi del vespro,
nidio divino avvilente e patibolo d’umanità
in un anniversario di morte esecrabile.
15 Aprile 2020